Le dimensioni relative di Terra, Marte e Luna (fonte: Wikipedia, modificato)
Ogni estate che si rispetti ha almeno due costanti: i servizi sui TG nazionali sul caldo, l’afa e come combatterli e la bufala di Marte che il 27 Agosto sarà grande come la Luna piena.
Mentre per i primi è indubbia l’utilità sociale dei messaggi, per la seconda non si riesce a capire il senso, se non quello di “pesare” l’ignoranza del popolo italiano in materia di astronomia di base. Ma procediamo con ordine.
Come preparare una bufala che “funzioni”?
E’ come attrezzare una buona bugia, bisogna inserire nella narrazione qualche elemento vero, al fine di renderla più credibile. In questa bufala, gli elementi veri sono due: la data del 27 agosto e l’anno 2287. La data del 27 Agosto si riferisce alla penultima grande opposizione del pianeta rosso, quella del 2003 (l’ultima è stata il 31 luglio del 2018). L’anno 2287 si riferisce invece alla più stretta, più vicina grande opposizione dei prossimi 300 anni.
Ma cosa è una opposizione?
La Terra e Marte, come tutti gli oggetti in orbita nello spazio (pianeti, satelliti, comete, stelle, ecc.), ruotano vicendevolmente attorno ad un corpo di massa maggiore seguendo orbite ellittiche, di cui il corpo di massa maggiore occupa uno dei fuochi (è la Prima legge di Keplero, astronomia di scuola media).
Queste ellissi possono avere una certa eccentricità (maggiore è l’eccentricità, più stretta è l’ellissi) o averla pari a zero, nel qual caso le orbite sono perfettamente circolari e il corpo di massa maggiore occupa il centro. Semplificheremo la prima parte del discorso considerando le orbite come cerchi perfetti.
Fatta questa premessa, ne poniamo un’altra: la Terra è il terzo pianeta del Sistema Solare e Marte è il quarto (una sequenza che i bambini imparano spesso ben prima dell’età scolare), il che significa che l’orbita di Marte è un cerchio più largo di quello su cui si muove la Terra, ed entrambe le orbite hanno al centro il Sole. E’ quindi come immaginare due binari ferroviari che seguono un percorso circolare. Mai e poi mai uno dei due binari si avvicinerà all’altro (si veda l’immagine in basso). Perché quindi dovrebbe farlo Marte?
Ancora, Marte è già visibile ad occhio nudo, essendo uno dei pianeti conosciuti fin dall’antichità (Ares, il Marte dei greci, era il dio della guerra). Ma può essere grande come la Luna piena? No che non può. Due numeri e qualche frazione e si spiega l’arcano. Ancora semplificando, possiamo dire che la distanza minima tra Marte è la Terra è all’incirca 55 milioni di km; inoltre, le dimensioni di Marte sono la metà di quelle della Terra, le dimensioni della Luna sono invece un quarto di quelle del nostro pianeta. Quindi (e veniamo al calcolo frazionario, matematica delle elementari), perché Marte sia grande quanto la Luna piena, dovrebbe essere, approssimando, ad una distanza pari al doppio di quella della Luna, cioè 750 mila km. Una divisione (matematica dell’asilo :-)) e si capisce anche che, per essere possibile quanto si dice in quella bufala, Marte dovrebbe essere circa 70 volte più vicino di quanto effettivamente non sia.
I pianeti ruotano intorno al Sole su orbite ellittiche, come sintetizzò Keplero nelle sue leggi, e non c’è assolutamente modo che Marte cominci a passeggiare liberamente nel Sistema Solare se non chiamando in causa un impatto devastante capace di scalzarlo dalla sua orbita. E’ quello che succede a biliardo, si colpisce una palla con un’altra, o a bocce, quando ad esempio si “boccia” la palla di un avversario o il pallino. “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”, dice la terza legge della dinamica (detta per l’appunto “principio di azione e reazione”, fisica delle medie), e non si vede all’orizzonte nessun corpo in grado di “bocciare” Marte e spedirlo nel Sistema Solare più interno.
Ecco confezionata una bufala che si basa sull’ignoranza di chi condivide, un’ignoranza drammatica per due motivi: il primo perché presuppone (e, ahimé, certifica) la non cognizione di conoscenze di matematica, fisica e astronomia che si acquisiscono alle elementari e alle medie, il secondo perché da quando questa bufala comparve per la prima volta sul web, nel lontano 2002, viene sempre condivisa da un numero elevato di persone. Drammatico, appunto…
In effetti le cose sono un tantino più complicate, ma non tanto da sfuggire da una conoscenza di base acquisita entro i primi 14 anni di vita. Le orbite non sono circolari, bensì ellittiche, il che significa che ci sono punti, durante il percorso dei pianeti intorno al Sole, in cui essi sono più vicini (perielio) e più lontani (afelio) dalla nostra stella. Inoltre, le orbite vengono percorsi in tempi diversi: la Terra impiega 365,256 giorni a ritornare nello stesso punto dopo una rivoluzione completa, Marte impiega 687 giorni (praticamente il doppio). La dinamica delle orbite implica che vi è un’opposizione ogni 26 mesi circa, ma una grande opposizione, ovvero un’opposizione che si verifica quando Marte è prossimo al perielio e la Terra prossima all’afelio, ha una periodicità di 15/17 anni. La distanza tra Terra e Marte, proprio perché essi non raggiungono rispettivamente l’afelio e il perielio nello stesso momento, può varare tra i 100 milioni di km circa e i 55/56 milioni di km circa.
Nell’ultima grande opposizione, quella del 31 luglio 2018, Marte è arrivato al perigeo (il punto più vicino alla Terra) a 57,59 milioni di km, mentre in quella del 27 agosto 2003 era arrivato a 55,7 milioni di km, la minore distanza tra i due pianeti da quasi 60.000 anni a questa parte. La prossima grande opposizione di Marte ci sarà il 28 agosto 2287, quando il pianeta rosso “si avvicinerà” fino alla distanza di 55.688.405 km. Ma, purtroppo per i “bufalofili”, non sarà grande come la Luna piena…