L’asteroide 2002 EM7 ha sfiorato la Terra qualche giorno fa
La storia oggetto di questo articolo è quella dell’asteroide 2002 EM7, una pietruzza di circa 50-80 m di diametro che è passata ad una distanza dalla Terra pari a 1.2 volte la distanza Terra-Luna (circa 480.000 km) l’8 marzo scorso.
Se è vero che il monitoraggio degli asteroidi potenzialmente pericolosi avviene giocoforza di notte, visto che per essere rintracciati devono essere visibili, ovvero riflettere la luce solare, la novità, se così la vogliamo definire, di questa storia sta nel fatto che l’asteroide si è avvicinato alla Terra da dietro, cioè dall’emisfero illuminato, “nascondendosi” nella luce solare e rendendo di fatto impossibile ogni avvistamento precedente l’incontro. L’asteroide 2002 EM7 è stato visto infatti solo quattro giorni dopo l’incontro ravvicinato da uno dei telescopi automatici del MIT Lincoln Laboratory, e grazie al calcolo degli elementi orbitali si è potuto capire l’accaduto.
Parametri orbitali
- MOID: 0,00067 UA (100.000 km)
- Magnitudine assoluta: 24,4
- Periodo di rotazione: ignoto
- Periodo orbitale: 322,7 giorni
- Inclinazione dell’orbita: 1,56°
- Perielio: 0,58 UA
- Afelio: 1,255 UA
- Min. distanza da Giove: 4,128 UA
- Diametro stimato: 50-80 m
(fonte: JPL Small Bodies Database).
L’asteroide 2002 EM7, classificato di tipo Aten, ha un periodo orbitale di 323 giorni; il perielio è ad una distanza di circa 87 milioni di km (circa alla distanza di Mercurio), mentre l’afelio è poco oltre l’orbita della Terra, alla distanza di circa 190 milioni di km. Per avere un’idea del danno che un simile corpo vagante avrebbe potuto compiere sulla Terra, si pensi al Meteor Crater in Arizona: un cratere di 1.2 km che, secondo i calcoli, è stato originato proprio da un asteroide delle dimensioni di 2002 EM7.
(Piter Cardone – Pubblicato su “AstroEmagazine” n. 22, Aprile 2002, pag. 16)