Ricostruzione delle orbite dei nuovi satelliti di Giove.
Sembra non avere fine la gara in atto tra Saturno e Giove. E’ di poco tempo fa l’annuncio, da parte di un team formato da David Jewitt e Scott Sheppard (Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii) e Jan Kleyna (Cambridge University), della scoperta di 11 nuovi satelliti irregolari attorno a Giove, che ne portano a 39 (31 irregolari) il totale di satelliti, 9 più di Saturno (13 irregolari), che deteneva il precedente record.
La sequenza di immagini mostra il moto proprio del nuovo satellite di Giove S/2002 J3. Il pianeta gigante non è inquadrato nel campo visuale, ma si trova alcuni gradi ad ovest. Il campo inquadrato è pari a 50×90 arcsec, con il nord in alto e l’est a destra. Le immagini sono state fotografate il 9 dicembre 2001 alle 13:38:33, 14:28:19 e 15:04:10 UT (Cortesia: Università delle Hawaii, modificato).
I ricercatori hanno utilizzato le immagini fornite dallo specchio di 3.6 m del Canada-France-Hawaii Telescope accoppiato con una camera CCD dotata di un’area sensibile formata da 12000 pixel. Dopo aver analizzato le immagini alla ricerca di nuove lune, quelle identificate sono state riosservate (per confermare i satelliti ed escludere eventuali asteroidi di passaggio nel campo visuale) con il telescopio da 2.2 m.
I nuovi oggetti sono piccoli, con un diametro compreso tra 2 e 4 km, hanno orbite piuttosto inclinate, oltre che retrograde (cioè ruotano attorno a Giove in direzione opposta a quella della rotazione del pianeta), ed una distanza di oltre 20 milioni di km da Giove. Le caratteristiche delle orbite dei nuovi satelliti, soprattutto il loro moto retrogrado, fanno pensare ad una cattura di asteroidi di passaggio, probabilmente avvenuta presto nella storia del sistema solare (forse entro il primo milione di anni), da parte del pianeta gigante.
Vi sono attualmente due modelli utilizzati per spiegare le catture da parte del “giovane” Giove. Il primo postula che alcuni piccoli corpi possano essere stati rallentati dal passaggio nelle vicinanze della proto-atmosfera di Giove, più estesa dell’attuale, e quindi catturati in orbite ellittiche, mentre il secondo prevede che la rapida crescita di Giove gli abbia permesso la cattura di planetesimi che si trovavano in zona e si muovevano su orbite simili.
E’ anche possibile, analizzando la distribuzione di queste lune irregolari, discriminare la teoria giusta tra le due (sempre che non siano entrambe valide), visto che, nel primo caso, vi sarebbe una forte dipendenza dalla dimensione del corpo: infatti, un asteroide di più piccole dimensioni sarebbe più facilmente rallentato dall’attrito con la proto-atmosfera di Giove rispetto ad uno più grande.
La ricerca non è ovviamente terminata, visto che con le risoluzioni attuali si riesce ad arrivare a scoprire satelliti di circa 2 km di diametro. E’ però molto probabile che vi siano anche un centinaio di lune con diametro inferiore al km.
(Piter Cardone – Pubblicato su “AstroEmagazine” n. 24, Giugno 2002, pagg. 16-17)